6.29.2015

Il mondo del Retail e l’efficienza energetica: vantaggi, interventi e best practice




L’efficienza energetica nella vendita al dettaglio riveste un’importanza fondamentale sia per la conseguente riduzione dei consumi, che comporta benefici in termini di risparmio economico e di emissioni CO2 evitate, sia perché può rappresentare un modello per i clienti dei punti vendita, stimolando comportamenti virtuosi e sostenibili.

Con 950.000 punti vendita (tanto vale il settore in Italia) il retail corrisponde a circa il 28% degli edifici non residenziali, il 25% dei quali destinato specificatamente al settore alimentare con un consumo elettrico complessivo pari al 7,5% di quello nazionale. Analizzando questi dati, si evince la centralità del problema legato ai costi energetici, in quanto un ampio assortimento di prodotti e di cibi sempre freschi e un ambiente commerciale accattivante e confortevole incarnano i requisiti principali per il funzionamento dei moderni esercizi commerciali e ciò necessita di un forte consumo di energia.
Le grandi società di distribuzione hanno fatto da aprifila nell’adozione delle politiche di efficientamento energetico, portando a termine interventi su edifici pilota che potessero poi essere estesi al resto della rete distributiva. 

Gli interventi principali hanno riguardato dapprima l’installazione di pannelli fotovoltaici, sulla scia delle opportunità offerte dai conti energia, e in seguito azioni destinate alla riduzione delle tre voci di costo principali della bolletta elettrica: catena del freddo, illuminazione e condizionamento, che insieme pesano per i due terzi del consumo totale

L’adozione di tecnologie quali sistemi di illuminazione a led, sistemi di chiusura dei banchi frigo, pompe di calore e motori elettrici ad alta efficienza con inverter ha, da un lato, comportato una riduzione fino al 30-35% dei consumi con ritorni degli investimenti dell’ordine dei 3-4 anni, dall’altro consentito ritorni d’immagine verso la propria clientela in termini di sostenibilità ambientale, in un’ottica di rinnovamento dei punti vendita.

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6.15.2015

L’efficienza energetica inizia dalla misura dei propri consumi


La misura dei consumi energetici è uno dei passi fondamentali nel percorso di realizzazione di una diagnosi energetica. I dati raccolti da strumenti e dispositivi di misura, oltre a consentire la corretta applicazione delle indicazioni presenti nei rapporti tecnici e normativi riguardanti gli audit energetici e i sistemi di gestione, permettono di costruire un inventario accurato basato su elementi reali e previsti, nonché di creare indicatori più dettagliati e modelli energetici da confrontare con valori di benchmark settoriali.

Attraverso l’analisi dei dati di un misuratore generale dei consumi elettrici si possono facilmente conseguire risparmi tra il 3% e il 5% a costo zero. Con strumenti dedicati su singoli impianti o linee di produzione, la percentuale media di risparmio può raggiungere l’8-12%, valore che dipende dallo stato degli impianti, dal grado di maturità del sistema di gestione dell’energia e dal settore.
Ad esempio, grazie all'analisi dei dati di consumo orari, l’applicazione di un sistema di misura in un edificio adibito a centro di ricerca presso un campus universitario ha consentito di identificare delle anomalie causate da una impostazione non corretta dei valori dei set-point del sistema a flusso di refrigerante variabile (VRF) utilizzato per la climatizzazione. 
Le azioni intraprese hanno portato a una riduzione dei consumi di 12.600 kW/h al mese, pari a circa 1.764 euro/mese, consentendo un tempo di rientro dell’investimento inferiore all'anno*.

Il monitoraggio energetico tradizionale può essere combinato a processi di analisi e modellazione dei consumi, andando a realizzare, in tal modo, un sistema integrato di monitoraggio e controllo. Un simile approccio consente numerosi vantaggi: i) un significativo risparmio energetico ottenibile in tempi rapidi e con impiego di risorse limitate; ii) l’identificazione e il mantenimento di condizioni operative che determinano il minimo consumo di energia; iii) un miglior supporto alle politiche di manutenzione predittiva; iv) la possibilità di effettuare un’analisi previsionale dei consumi (costi) energetici in base agli scenari produttivi.

Per concludere, solo attraverso un sistema integrato di monitoraggio è possibile valutare in maniera corretta e puntuale le attività implementate per l’efficientamento energetico, in accordo con quanto affermato ormai più di cent’anni fa dallo scienziato Lord Kelvin, che sosteneva: “Se non si può misurare qualcosa, non si può migliorarla”.  

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*Si ringrazia The Energy Audit start up nell’incubatore MIPU - per i dati forniti.

6.08.2015

efficiencycloud partecipa al Premio Best Practices per l'innovazione


efficiencycloud partecipa alla IX edizione del Premio Best Practices per l’innovazione organizzato e promosso da Confindustria Salerno. 








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