12.15.2015

Il post-diagnosi: la soluzione sta nel realizzare gli interventi




A breve scadrà il termine di consegna degli audit energetici per le aziende obbligate dal Decreto 102/2014. Il termine diagnosi, che deriva dal latino diagnosis e trae origine dalle parole "conoscere" e "attraverso", viene frequentemente usato in ambito medico. I report di diagnosi, infatti, forniranno un quadro clinico che permetterà agli operatori di valutare la cura migliore da seguire.

Ma quali progetti di efficienza energetica verranno realizzati e soprattutto in che modo saranno finanziati? Il mercato ha mostrato un crescente interesse del mondo finanziario verso le tecnologie efficienti. Parallelamente, si è assistito allo sviluppo di diverse soluzioni volte a trasformare in realtà gli interventi che creerebbero un effettivo risparmio nelle aziende. 

Tra i vari strumenti di finanziamento, escludendo quelli di natura pubblica, oltre al classico prestito bancario, ve ne sono alcuni molti innovativi. Tra questi possiamo citare i Project Bond, i mini-bond o il leasing, ossia una sorta di "contratto di affitto" della tecnologia per l'efficienza energetica con la possibilità da parte del cliente finale di acquistare il bene alla scadenza del contratto ad un prezzo prestabilito. In quest'ultimo caso, è la società leaser che finanzia gli interventi di efficienza energetica e, qualora vi sia la presenza di una E.S.Co, il cliente non sostiene dei costi, ma acquisisce unicamente i benefici che ne derivano e diventa proprietario del bene al termine del contratto, liberandosi così dal rischio tecnologico e finanziario trasferito alle E.S.Co.

Da poco si è iniziato a parlare di noleggio operativo: uno strumento utile ad efficientare i propri impianti senza dover acquistare le tecnologie necessarie. Quest'ultimo, infatti, permette all'utilizzatore di disporre di un bene per un certo periodo di tempo a fronte del pagamento di un canone di locazione, che normalmente comprende sia i costi di installazione, che di manutenzione e assistenza. La novità nel contratto di noleggio operativo declinato sull'efficienza energetica è quella di offrire una soluzione "pay per use", considerando che il beneficiario è maggiormente interessato al servizio erogato dal bene, che alla proprietà dello stesso.

Restano sempre validi anche accordi possibili con società di trading che possono proporre operazioni atipiche anticipando il valore e il flusso di cassa futuro dei Titoli di Efficienza Energetica, qualora il progetto sia eleggibile per tale incentivo.

primi interventi ad essere realizzati attraverso le forme di finanziamento fin qui descritte,  saranno quelli che presentano performance finanziare rispondenti ai desiderata degli attori coinvolti nella loro implementazione.

E' auspicabile, pertanto, che le aziende si dotino di un Sistema di Gestione dell'Energia (SGE) e di un sistema di misura correttamente dimensionato, al fine di perseguire il miglioramento continuo delle proprie performance energetiche di cui la diagnosi energetica e la realizzazione degli interventi costituiscono solo il primo, se pur fondamentale, passo.

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11.19.2015

Assicurare la performance dei progetti per l'efficienza



Ogni progetto di efficienza energetica comporta un'attenta analisi dei rischi e della gestione dello stesso. Tra gli strumenti di Energy Efficiency Risk Management, che mirano a definire ed analizzare le fonti di rischio nonché a classificarle e pianificare delle strategie di mitigazione, si è iniziato da tempo a parlare di coperture assicurative che riguardano la performance di questa categoria di interventi.

Con un approccio di trasferimento del rischio, il mondo assicurativo ha iniziato a valutare la possibilità di stipulare assicurazioni che definiscano una garanzia economica a copertura di un determinato evento: la strategia di base si fonda sulla possibilità di ottenere un rimborso economico a seguito della concretizzazione di un determinato rischio.

Il mercato assicurativo guarda con estrema cautela a questa opportunità, sia per limitata conoscenza della materia, sia per carenze statistiche, il che genera un impasse anche nella disponibilità dei grandi riassicuratori internazionali.

Un'assicurazione sui progetti di efficienza energetica porterebbe benefici a tutti gli stakeholder di un intervento: per il beneficiario finale, infatti, sarebbe più semplice trovare un partner disposto a finanziare l'intervento e, quindi, lo stesso beneficerebbe sicuramente della riduzione del costo energetico; per le E.S.Co vi sarebbe un accesso facilitato al credito con riduzione del costo di finanziamento, mentre per gli investitori diminuirebbero le incertezze tecniche e la valutazione del credito.

Senza un prodotto assicurativo, infatti, il credito non sarebbe adeguatamente protetto contro il rischio di maggiori costi dovuto alla progettazione: se le tecnologie e gli impianti installati non operassero secondo le attese, l'efficienza energetica non sarebbe raggiunta e vi sarebbe il rischio di default del credito. Garantendo la performance con degli assicuratori, gli investitori possono ridurre il rischio credito trasferendo ai primi l'incertezza sull'esito tecnico dei progetti.

L'obiettivo finale è quello di creare un prodotto assicurativo che garantisca l'eventuale differenza tra quanto previsto contrattualmente e l'effettivo risparmio conseguito, mitigando così il rischio under-performance per i contratti a rendimento energetico garantito: chi investe sarà in grado di ridurre il rischio credito, trasferendo l'incertezza implicita dei progetti, prevedendo il rimborso dell'eventuale differenza fra il risultato economico effettivamente realizzato all'intervento ed il risparmio garantito per il beneficiario.

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Il team di efficiencycloud

11.02.2015

Firmato accordo sino-italiano grazie ad efficiencycloud






La scorsa settimana è stato firmato il memorandum cooperativo sul risparmio energetico tra Menowatt Ge, importante ESCO italiana partecipante al portale efficiencycloud, e il Low Carbon Economy Service Committee, organismo che  si occupa di promuovere lo scambio di best practice e la cooperazione a livello internazionale.

Il documento è stato siglato nell’ambito del Low Carbon Innovation Forum, tenutosi a Milano presso il Padiglione EXPO China Corporale United, che raggruppa 20 grandi aziende cinesi forti nel campo delle risorse, della tecnologia, dell’energia e del food.

Siamo davvero orgogliosi di aver contribuito alla nascita di questa importante collaborazione tra Italia e Cina in ambito energetico”– ha dichiarato Pietro Valaguzza, Amministratore Delegato della società gestore di efficiencycloud. “La nostra business-unit, nata dopo il successo dell’omonimo portale, ha proprio questo scopo: facilitare l’interazione tra gli operatori della filiera dell’efficienza energetica, sia a livello nazionale che internazionale”.


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Il team di efficiencycloud 

10.19.2015

Nuova partership di efficencycloud per rafforzare il network



La scorsa settimana iCASCO e SPI Power, la divisione energia di SPI Srl, società di servizi alle imprese dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese, hanno siglato una partnership strategica per offrire alle aziende la partecipazione a condizioni vantaggiose alla community efficiencycloud.

SPI Srl ha una divisione specializzata nei servizi alle imprese in ambito energetico denominata SPI Power” dichiara ancora Fabio Tarocco. “Pertanto, è nostro interesse non solo promuovere interventi di auditing energetico ed efficienza energetica fra le imprese della provincia di Varese, ma aiutarle a perseguire obiettivi di riduzione dei consumi e delle emissioni inquinantiIn quest’ottica, abbiamo individuato in efficiencycloud uno strumento ideale per facilitare la realizzazione degli interventi di efficienza energetica attraverso un’interazione efficace ed efficiente tra gli iscritti della piattaforma”.

“Siamo davvero entusiasti di poter annunciare questa nuova collaborazione” – ha dichiarato Pietro Valaguzza, Amministratore Delegato della società gestore del portale. “L’Unione degli industriali della provincia di Varese rappresenta una delle maggiori associazioni di imprese presenti sul territorio italiano con circa 1400 associati e la sua società di servizi, SPI, di cui proprio quest’anno ricorre il quarantennale dalla fondazione, aiuta le aziende ad essere all'avanguardia nei processi produttivi e a rispondere agli standard qualitativi richiesti dal mercato ".

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Il team di efficiencycloud 

10.12.2015

Riforma certificati bianchi, focus sulla posizione delle Esco




Lo scorso 30 settembre si è conclusa la consultazione pubblica che chiamava a raccolta gli operatori del settore dell’efficienza energetica, invitandoli a fornire il proprio parere rispetto all’aggiornamento delle Linee Guida redatto dal MISE e dal MATTM con il supporto di ENEA, RSE e GSE. Tra le proposte avanzate, molte riguardano il ruolo e le responsabilità attribuite alle ESCo nel processo di richiesta e rendicontazione dei TEE, principale strumento incentivante dell’efficienza energetica attualmente in vigore in Italia.

Non si conosce ancora l’esito della consultazione: ad oggi, è nota solo la posizione delle principali associazioni di categoria, ovvero Federesco ed Assoesco, che sono state invitate a dare il loro contributo in un’audizione pubblica svoltasi il 24 settembre scorso di fronte alla 10° Commissione del Senato.

Fra le idee emerse nelle Linee Guida, ha destato qualche preoccupazione la questione legata alla maggior patrimonializzazione richiesta alle ESCo, indicata come requisito fondamentale per accedere al meccanismo dei TEE al fine di tutelare il sistema da possibili errori e ed abusi. Per quanto riguarda la possibilità di recuperare le somme indebitamente percepite a fronte di possibili errori formali e sostanziali, è stato proposto di creare un fondo di garanzia che raccolga, su base volontaria, una percentuale dei TEE riconosciuti alla ESCo.

Gli operatori hanno, invece, chiesto di valorizzare in primis l’aspetto professionale delle ESCo, puntando sull’esperienza di queste figure specializzate e certificate come garanzia per il corretto funzionamento del meccanismo. Un altro aspetto fondamentale riguarda la necessità di tempistiche certe per l’approvazione delle PPPM, attualmente non rispettate da parte degli enti preposti. La maggior parte degli operatori è favorevole ad un eventuale prolungamento del periodo di istruttoria purché trovi conferma il principio del c.d. silenzio assenso.

Sul concetto di addizionalità, si richiede che l’entità dell’incentivo non venga determinata in funzione dell’investimento iniziale, concetto che di per sé non tiene conto dei costi operativi che talvolta impattano in maniera determinate sull’ammontare complessivo.

Per concludere, si segnala la proposta di creare una segreteria tecnica, formata da rappresentanti di ESCo, Soggetti Obbligati e clienti finali, che collabori nel processo di valutazione dei progetti, vigili sul sistema e ne garantisca la trasparenza, affiancando ai funzionari ministeriali delle figure professionali competenti e imparziali.

Sarà ora compito dei Ministeri coinvolti raccogliere le diversi posizioni sul tema e giungere ad un testo condiviso. Gli operatori, dal canto proprio, auspicano regole certe, lungimiranti e chiare affinché possano continuare a lavorare in questo settore dalle interessanti prospettive economiche e dalle rilevanti implicazioni ambientali ed energetiche.

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Il team efficiencycloud

9.16.2015

Diagnosi energetica, 5 dicembre spartiacque per il mercato dell’efficienza

Il 5 dicembre rappresenterà per il mercato italiano dell’efficienza energetica un vero e proprio spartiacque. Entro questa data dovranno essere presentate all’ENEA le diagnosi energetiche dei soggetti obbligati (grandi imprese e aziende a forte consumo energetico) come previsto dal D.lgs. 102/2014.

Le modalità operative di applicazione del regime di diagnosi energetica obbligatoria, contenute nell’articolo 8 del suddetto decreto, hanno suscitato negli operatori dubbi e incertezze sin dalla sua pubblicazione avvenuta il 4 luglio 2014. Questa situazione ha, di fatto, paralizzato il mercato sino a quando il MiSE, in risposta alle numerose richieste di ragguagli, ha pubblicato nello scorso maggio il documento “Chiarimenti in materia di diagnosi energetica nelle imprese”.

La domanda del servizio di Diagnosi Energetica, generata dagli obblighi normativi, è caratterizzata dalla notevole presenza di “First buyer” che hanno pochi o nessun elemento a disposizione per confrontare le numerose offerte, molto spesso disomogenee e difficilmente comparabili. Ciò alimenta il timore degli addetti ai lavori in merito ad una guerra dei prezzi sulle diagnosi energetiche, alimentato da quanto è avvenuto per la Certificazione Energetica, che è stata proposta online per pochi euro, facendo passare in secondo piano la necessaria ed importante professionalità ed esperienza richiesta per realizzare diagnosi di buon livello.

Al fine di contrastare fenomeni di distorsione del mercato, l’obiettivo dei professionisti del settore deve essere quello di far comprendere ai soggetti obbligati e non che lo scopo della diagnosi energetica non è solo la conformità normativa, per la quale potrebbe essere sufficiente una prestazione di bassa qualità, ma che essa debba essere il punto di partenza per un percorso di efficientamento e per mantenerne il controllo su un orizzonte temporale di medio-lungo periodo. In questo caso, è necessario richiedere o proporre una diagnosi energetica di dettaglio elevato redatta in maniera rigorosa da un operatore indipendente ed esperto, che rappresenti un vero proprio studio di fattibilità approfondito. La diagnosi deve supportare l’imprenditore o il manager nelle decisioni finalizzate ad un percorso di efficientamento continuo, i cui benefici siano molteplici e duraturi quali ad esempio, l’aumento dell’Ebitda, il miglioramento della propria “Green Image” e l’incremento dei valori degli asset.


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9.11.2015

efficiencycloud: il modello di business della piattaforma raccontato da Pietro Valaguzza






In una recente intervista Pietro Valaguzza, Amministratore Delegato di iCasco (nella foto), società di trading di crediti ambientali che ha ideato efficiencycloud, racconta il modello di business dell'omonimo portale.


Partiamo dall'idea di efficiencycloud: quando nasce e perché?
L’idea di efficiencycloud nasce nel 2013, quando il mercato dell’efficienza energetica stava subendo una profonda e radicale trasformazione. Alla base di quella che, di fatto, è la prima business community online in questo settore c’è la volontà d’innovarefacilitando le relazioni tra i partecipanti, che possono proporre opportunità modi inediti di finanziare l’efficienzatrovare investitori per il proprio intervento e creare sinergie per dar vita a nuovi modelli di business. Il progetto va a colmare una reale necessità di mercatoquella che nasce dalla difficoltà d’interazione: i diversi attori della filiera, spesso, trovano numerosi ostacoli vista l’eterogeneità dei loro background di provenienza e la diversità delle sfide giornaliere che devono affrontare. Basti pensare a quanto lontani possano sembrare i core business di un fondo d’investimento e di un produttore di componenti tecnologiche.

Che interesse riscontrate per la vostra iniziativa?
Lanciata a fine 2014, efficiencycloud ha già oltre 55 iscritti con un tasso di crescita settimanale del 5%. Tra i partecipanti ci sono i top-player del settore in Italia, e anche società che hanno fatto dell’efficienza energetica, e dei servizi collegati, il loro modello di business. Il successo finora ottenuto deriva dalla standardizzazione dei linguaggi tra i potenziali beneficiari di un intervento e coloro che, in forme diverse, hanno interesse a investire in efficienza. La somma potenziale dell’open interest in finanziamento è di oltre dieci milioni di euro; sono in corso diverse valutazioni per progetti in ambito industriale, nel terziario e nella pubblica amministrazione.

Sul sito è riportato un efficiencycloud index. Di che cosa si tratta?
L’efficiencycloud index rappresenta la media dei costi marginali (espressi in euro/Tep) di tutti i progetti inseriti sulla piattaforma. Ovviamente, il costo marginale della riduzione di una tonnellata equivalente di petrolio, insieme al risparmio che questo genera, incarna l’elemento su cui si basano le scelte di investimento. Anche il legislatore guarda con interesse a questo valore, poiché da esso ottiene un’indicazione fondamentale per le decisioni d’indirizzo politico, poiché l’indice in questione rispecchia la situazione odierna di mercato e le sue tendenze.

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7.14.2015

Efficienza termica: stato dell’arte e nuove opportunità





L’ultimo Rapporto dell’Energy Strategy Group del PoliMi, incentrato sull’efficienza termica nell'industria italiana, fornisce numerosi spunti per gli operatori e dimostra il grande potenziale del settore, considerando che il valore teorico di mercato di quest’ultimo è stimato attorno ai 6,5 miliardi di €/annui fino al 2020.

Nel 2014 il peso del vettore termico sul sistema energetico nazionale è stato pari a 680 TWh, più del doppio di quello elettrico, di cui il 40% imputabile al settore industriale. Ciononostante, all'efficienza termica legata all'ambito industriale è stata dedicata poca attenzione da parte del legislatore che, nella sua azione di programmazione degli incentivi all'efficienza energetica, ha istituito un meccanismo sbilanciato a favore del vettore elettrico, prevedendo per gli interventi di efficientamento termico il solo strumento dei Titoli di Efficienza Energetica, tipicamente più complesso e da richiedersi attraverso progetti a consuntivo. L’unica eccezione è rappresentata dalla cogenerazione, per la quale sono stati previsti i TEE II–CAR.

In generale, le tecnologie afferenti alla generazione efficiente di calore (cogenerazione e bruciatori) e alla gestione efficiente dello stesso (isolamento termico, cicli ORC e scambiatori di calore) hanno una vita utile estremamente lunga, 15-20 anni, il che determina una prevalenza di interventi per sostituzione forzata. 

In presenza di un sistema incentivante, l’isolamento termico risulta conveniente in tutti i settori industriali, ad eccezione di quello relativo ai prodotti per l’edilizia. La cogenerazione, invece, risulta particolarmente sostenibile nei settori della meccanica e della carta.

Prendendo in considerazione il Tasso Interno di Rendimento degli interventi in presenza di incentivi, tutte le soluzioni generano profitti superiori al valore di riferimento, pari al 6%, come indicato di media dai potenziali investitori, mentre gli interventi relativi alla cogenerazione e all’isolamento termico evidenziano sempre tassi di rendimento a doppia cifra, che possono arrivare fino al 25%.

Pertanto, gli interventi di efficienza termica industriale sono sostenibili dal punto di vista economico, sempre che si accettino periodi di ritorno dell’ordine dei 5-8 anni.

Quanto sopra descritto limita, di fatto, il potenziale di mercato ad un 1 miliardo di €/annui, di cui si stima che il 40% sia ad appannaggio delle tecnologie cogenerative, il 30% sia destinato ai bruciatori efficienti e il restante 30% sia suddiviso tra altre soluzioni marginali. 

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6.29.2015

Il mondo del Retail e l’efficienza energetica: vantaggi, interventi e best practice




L’efficienza energetica nella vendita al dettaglio riveste un’importanza fondamentale sia per la conseguente riduzione dei consumi, che comporta benefici in termini di risparmio economico e di emissioni CO2 evitate, sia perché può rappresentare un modello per i clienti dei punti vendita, stimolando comportamenti virtuosi e sostenibili.

Con 950.000 punti vendita (tanto vale il settore in Italia) il retail corrisponde a circa il 28% degli edifici non residenziali, il 25% dei quali destinato specificatamente al settore alimentare con un consumo elettrico complessivo pari al 7,5% di quello nazionale. Analizzando questi dati, si evince la centralità del problema legato ai costi energetici, in quanto un ampio assortimento di prodotti e di cibi sempre freschi e un ambiente commerciale accattivante e confortevole incarnano i requisiti principali per il funzionamento dei moderni esercizi commerciali e ciò necessita di un forte consumo di energia.
Le grandi società di distribuzione hanno fatto da aprifila nell’adozione delle politiche di efficientamento energetico, portando a termine interventi su edifici pilota che potessero poi essere estesi al resto della rete distributiva. 

Gli interventi principali hanno riguardato dapprima l’installazione di pannelli fotovoltaici, sulla scia delle opportunità offerte dai conti energia, e in seguito azioni destinate alla riduzione delle tre voci di costo principali della bolletta elettrica: catena del freddo, illuminazione e condizionamento, che insieme pesano per i due terzi del consumo totale

L’adozione di tecnologie quali sistemi di illuminazione a led, sistemi di chiusura dei banchi frigo, pompe di calore e motori elettrici ad alta efficienza con inverter ha, da un lato, comportato una riduzione fino al 30-35% dei consumi con ritorni degli investimenti dell’ordine dei 3-4 anni, dall’altro consentito ritorni d’immagine verso la propria clientela in termini di sostenibilità ambientale, in un’ottica di rinnovamento dei punti vendita.

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6.15.2015

L’efficienza energetica inizia dalla misura dei propri consumi


La misura dei consumi energetici è uno dei passi fondamentali nel percorso di realizzazione di una diagnosi energetica. I dati raccolti da strumenti e dispositivi di misura, oltre a consentire la corretta applicazione delle indicazioni presenti nei rapporti tecnici e normativi riguardanti gli audit energetici e i sistemi di gestione, permettono di costruire un inventario accurato basato su elementi reali e previsti, nonché di creare indicatori più dettagliati e modelli energetici da confrontare con valori di benchmark settoriali.

Attraverso l’analisi dei dati di un misuratore generale dei consumi elettrici si possono facilmente conseguire risparmi tra il 3% e il 5% a costo zero. Con strumenti dedicati su singoli impianti o linee di produzione, la percentuale media di risparmio può raggiungere l’8-12%, valore che dipende dallo stato degli impianti, dal grado di maturità del sistema di gestione dell’energia e dal settore.
Ad esempio, grazie all'analisi dei dati di consumo orari, l’applicazione di un sistema di misura in un edificio adibito a centro di ricerca presso un campus universitario ha consentito di identificare delle anomalie causate da una impostazione non corretta dei valori dei set-point del sistema a flusso di refrigerante variabile (VRF) utilizzato per la climatizzazione. 
Le azioni intraprese hanno portato a una riduzione dei consumi di 12.600 kW/h al mese, pari a circa 1.764 euro/mese, consentendo un tempo di rientro dell’investimento inferiore all'anno*.

Il monitoraggio energetico tradizionale può essere combinato a processi di analisi e modellazione dei consumi, andando a realizzare, in tal modo, un sistema integrato di monitoraggio e controllo. Un simile approccio consente numerosi vantaggi: i) un significativo risparmio energetico ottenibile in tempi rapidi e con impiego di risorse limitate; ii) l’identificazione e il mantenimento di condizioni operative che determinano il minimo consumo di energia; iii) un miglior supporto alle politiche di manutenzione predittiva; iv) la possibilità di effettuare un’analisi previsionale dei consumi (costi) energetici in base agli scenari produttivi.

Per concludere, solo attraverso un sistema integrato di monitoraggio è possibile valutare in maniera corretta e puntuale le attività implementate per l’efficientamento energetico, in accordo con quanto affermato ormai più di cent’anni fa dallo scienziato Lord Kelvin, che sosteneva: “Se non si può misurare qualcosa, non si può migliorarla”.  

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*Si ringrazia The Energy Audit start up nell’incubatore MIPU - per i dati forniti.

6.08.2015

efficiencycloud partecipa al Premio Best Practices per l'innovazione


efficiencycloud partecipa alla IX edizione del Premio Best Practices per l’innovazione organizzato e promosso da Confindustria Salerno. 








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5.26.2015

​La riqualificazione del patrimonio edilizio esistente tra detrazioni, incentivi e politiche strutturali


I consumi energetici del settore civile sono la prima voce nel bilancio energetico nazionale (38% sul totale) e l’efficienza sul patrimonio edilizio esistente è una misura imprescindibile per ridurre i consumi di energia. Lo ribadiscono i recenti interventi in merito del Mise, che ha varato un programma per promuovere le diagnosi energetiche delle piccole e medie imprese, e del presidente di Confindustria Squinzi, che in un’intervista al Sole 24 ore ha detto di riporre  molte aspettative nel Fondo nazionale per l'efficienza energetica - 70 milioni di euro fino al 2020 - sottolineando però che le stime indicano che potrebbe smobilitare con un effetto leva circa 500 milioni di euro l'anno di fondi privati.

Le detrazioni fiscali, che insieme ai Titoli di Efficienza Energetica e al Conto termico rappresentano gli strumenti con i quali il nostro Paese ha deciso di giocare la partita dell’efficienza energetica, sono state efficaci, ma restano intrinsecamente limitate poiché è il beneficiario di tale incentivo a dover anticipare il capitale necessario all'intervento.

L’adozione di politiche e strumenti che siano di natura strutturale e non solo economica, come ad esempio le “agevolazioni di natura urbanistica o i premi di cubatura” per chi realizza interventi di efficientamento energetico, sono auspicabili per rilanciare definitivamente l’intero comparto.

Spunti interessanti per l’implementazione di misure innovative arrivano dal mercato americano. Ad esempio, attraverso il programma PACE  (Property Assessed Clean Energy, che raccoglie al suo interno una moltitudine di iniziative locali) gli enti locali finanziano fino al 100%, la riqualificazione energetica degli immobili, siano essi di proprietà di  semplici cittadini, industrie, alberghi o negozi, mediante l’emissione di bond, ripagati grazie alle somme provenienti da una maggiorazione delle imposte sugli immobili versate dai proprietari stessi.

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5.13.2015

Efficienza, 2015 anno cruciale per lo sviluppo del mercato



Il 2015 rappresenta un anno cruciale per lo sviluppo del mercato dell’efficienza energetica. I primi mesi sono stati caratterizzati da novità importanti, ma anche da alcune ombre che hanno messo gli operatori del mercato in una posizione attendista. Si attendono, infatti, chiarimenti normativi e azioni da parte degli operatori finanziari ed assicurativi riguardo al finanziamento degli interventi e alla gestione del rischio a essi connesso.

Alcuni chiarimenti, sebbene non ufficiali, sono pervenuti dai rappresentanti dell’Enea all'interno dei convegni di settore. Attraverso i loro interventi e nelle risposte alle numerose domande del pubblico sono stati evidenziati gli orientamenti delle commissioni tecniche impegnate sulle linee guida, che si spera vengano pubblicate a breve.

Sempre sul fronte normativo c’è attesa anche per la definizione della figura di Energy Auditor con la pubblicazione della norma UNI CEI EN 16247-5. Questo soggetto sarà l’unico preposto alla redazione delle diagnosi energetiche insieme alle ESCo ed agli EGE certificati, a partire da luglio 2016.

Infine, all'orizzonte si prospetta anche una revisione del meccanismo dei Titoli di Efficienza Energetica, strumento perfettibile, ma che fino ad ora ha ben supportato il settore favorendo gli interventi soprattutto nel comparto industriale.

Novità anche sul versante finanziamenti. Recentemente sono stati emanati due bandi per importi rispettivamente di 120 milioni e di 100 milioni di euro: il primo si rivolge alle imprese del Sud, il secondo ai comuni sotto i 5000 abitanti, ovvero ai soggetti che hanno evidenziato le maggiori difficoltà nell'implementazione degli interventi di efficienza energetica.

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4.28.2015

Per l’efficienza energetica in arrivo novità finanziarie e assicurative



Per la fine del 2015, a ridosso della scadenza fissata dal D.lgs 102/14 che istituisce l’obbligo di redazione di un audit energetico, sono previste diverse novità dal mondo finanziario e assicurativo che riguardano i temi della bancabilità e della gestione del rischio, una revisione del sistema incentivante dei Titoli di Efficienza Energetica e un rafforzamento del ruolo delle ESCo nella duplice veste di esperti e controparti negli interventi di efficienza energetica. Tutti strumenti che contribuiranno a sostenere il nostro Paese verso il raggiungimento degli obiettivi al 2020, favorendo inoltre l’implementazione di un sistema di produzione e consumo efficiente, sostenibile e più integrato. 

L’obbligo di redazione di un audit energetico per le grandi aziende e per quelle energivore, secondo la norma UNI CEI EN 16247:2012, così come previsto dal decreto di recepimento della direttiva europea (D.lgs 102/14), si pone l’obiettivo di dare slancio al mercato dell’efficienza energetica. Il provvedimento risulta, tuttavia, ancora poco chiaro in alcuni punti, paralizzando, di fatto, il mercato sia dal lato della domanda che da quello dell’offerta. Per superare l’impasse, gli operatori sono in attesa, entro breve, della pubblicazione delle linee guida dell’ENEA con i necessari chiarimenti su alcuni aspetti quali, ad esempio, la definizione dei siti produttivi obbligati, nel caso di aziende multi-sito, e il sistema sanzionatorio. 

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4.15.2015

efficiencycloud rassegna stampa: siglato nuovo accordo per un valore di 300.000 €




La scorsa settimana è stato siglato un nuovo accordo relativo alla cessione di titolarità di 3 progetti standard TEE tra due partecipanti al portale efficiencycloud che si sono incontrati e conosciuti al suo interno. L’accordo è stato siglato tra Menowatt Ge E.S.A. Holding, due tra i nomi più conosciuti all’interno del panorama delle E.S.Co private italiane.

Menowatt Ge è una società con sede a Grottammare (AP), che si occupa di soluzioni e servizi per il risparmio energetico nella pubblica Illuminazione. Le sue soluzioni a LED Dibiwatt sono già state installate in oltre 400 Comuni italiani e la società continua a crescere grazie al modello di business e alla visione dell’efficienza energetica del suo Amministratore Delegato, Adriano Maroni.


E.S.A. Holding, con sede a Mathi (To), è una società attiva da diversi anni nel mercato dei Certificati Bianchi prima come EcoEnergy Solutions e poi come E.S.A. Holding, una delle prime E.S.Co italiane ad operare sul mercato. Grazie al dinamismo del suo Amministratore Delegato, Elia Guglielmetti, la società ha sperimentato un rapido sviluppo. L’esperienza maturata nel tempo fa di E.S.A. Holding il partner ideale per guidare ed assistere le aziende nell’ottenimento dei TEE e nella realizzazione di progetti di efficienza energetica.


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