10.12.2015

Riforma certificati bianchi, focus sulla posizione delle Esco




Lo scorso 30 settembre si è conclusa la consultazione pubblica che chiamava a raccolta gli operatori del settore dell’efficienza energetica, invitandoli a fornire il proprio parere rispetto all’aggiornamento delle Linee Guida redatto dal MISE e dal MATTM con il supporto di ENEA, RSE e GSE. Tra le proposte avanzate, molte riguardano il ruolo e le responsabilità attribuite alle ESCo nel processo di richiesta e rendicontazione dei TEE, principale strumento incentivante dell’efficienza energetica attualmente in vigore in Italia.

Non si conosce ancora l’esito della consultazione: ad oggi, è nota solo la posizione delle principali associazioni di categoria, ovvero Federesco ed Assoesco, che sono state invitate a dare il loro contributo in un’audizione pubblica svoltasi il 24 settembre scorso di fronte alla 10° Commissione del Senato.

Fra le idee emerse nelle Linee Guida, ha destato qualche preoccupazione la questione legata alla maggior patrimonializzazione richiesta alle ESCo, indicata come requisito fondamentale per accedere al meccanismo dei TEE al fine di tutelare il sistema da possibili errori e ed abusi. Per quanto riguarda la possibilità di recuperare le somme indebitamente percepite a fronte di possibili errori formali e sostanziali, è stato proposto di creare un fondo di garanzia che raccolga, su base volontaria, una percentuale dei TEE riconosciuti alla ESCo.

Gli operatori hanno, invece, chiesto di valorizzare in primis l’aspetto professionale delle ESCo, puntando sull’esperienza di queste figure specializzate e certificate come garanzia per il corretto funzionamento del meccanismo. Un altro aspetto fondamentale riguarda la necessità di tempistiche certe per l’approvazione delle PPPM, attualmente non rispettate da parte degli enti preposti. La maggior parte degli operatori è favorevole ad un eventuale prolungamento del periodo di istruttoria purché trovi conferma il principio del c.d. silenzio assenso.

Sul concetto di addizionalità, si richiede che l’entità dell’incentivo non venga determinata in funzione dell’investimento iniziale, concetto che di per sé non tiene conto dei costi operativi che talvolta impattano in maniera determinate sull’ammontare complessivo.

Per concludere, si segnala la proposta di creare una segreteria tecnica, formata da rappresentanti di ESCo, Soggetti Obbligati e clienti finali, che collabori nel processo di valutazione dei progetti, vigili sul sistema e ne garantisca la trasparenza, affiancando ai funzionari ministeriali delle figure professionali competenti e imparziali.

Sarà ora compito dei Ministeri coinvolti raccogliere le diversi posizioni sul tema e giungere ad un testo condiviso. Gli operatori, dal canto proprio, auspicano regole certe, lungimiranti e chiare affinché possano continuare a lavorare in questo settore dalle interessanti prospettive economiche e dalle rilevanti implicazioni ambientali ed energetiche.

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