Lo scorso 30 settembre si
è conclusa la consultazione pubblica che chiamava a raccolta gli operatori del
settore dell’efficienza energetica, invitandoli a fornire il proprio parere
rispetto all’aggiornamento delle Linee Guida redatto dal MISE e dal MATTM con
il supporto di ENEA, RSE e GSE. Tra le proposte avanzate, molte riguardano il ruolo e
le responsabilità attribuite alle ESCo nel
processo di richiesta e rendicontazione dei TEE, principale
strumento incentivante dell’efficienza energetica attualmente in vigore in
Italia.
Non si conosce ancora l’esito della
consultazione: ad oggi, è nota solo la posizione delle principali associazioni
di categoria, ovvero Federesco ed Assoesco, che
sono state invitate a dare il loro contributo in un’audizione pubblica
svoltasi il 24 settembre scorso di fronte alla 10° Commissione del Senato.
Fra le idee emerse nelle Linee Guida, ha
destato qualche preoccupazione la questione legata alla maggior patrimonializzazione richiesta
alle ESCo, indicata come requisito fondamentale per accedere al meccanismo dei
TEE al fine di tutelare il sistema da possibili errori e ed abusi. Per
quanto riguarda la possibilità di recuperare le somme indebitamente percepite a
fronte di possibili errori formali e sostanziali, è stato proposto di creare
un fondo di garanzia che raccolga, su base volontaria, una
percentuale dei TEE riconosciuti alla ESCo.
Gli operatori hanno, invece, chiesto di
valorizzare in primis l’aspetto professionale delle ESCo, puntando
sull’esperienza di queste figure specializzate e certificate come garanzia per
il corretto funzionamento del meccanismo. Un altro aspetto fondamentale
riguarda la necessità di tempistiche certe per l’approvazione
delle PPPM, attualmente non rispettate da parte degli enti preposti. La
maggior parte degli operatori è favorevole ad un eventuale prolungamento del
periodo di istruttoria purché trovi conferma il principio del c.d. silenzio
assenso.
Sul concetto di addizionalità,
si richiede che l’entità dell’incentivo non venga determinata in funzione
dell’investimento iniziale, concetto che di per sé non tiene conto dei costi
operativi che talvolta impattano in maniera determinate sull’ammontare
complessivo.
Per concludere, si segnala la proposta di
creare una segreteria tecnica, formata da rappresentanti di ESCo,
Soggetti Obbligati e clienti finali, che collabori nel processo di valutazione
dei progetti, vigili sul sistema e ne garantisca la trasparenza, affiancando ai
funzionari ministeriali delle figure professionali competenti e imparziali.
Sarà ora compito dei Ministeri coinvolti
raccogliere le diversi posizioni sul tema e giungere ad un testo
condiviso. Gli operatori, dal canto proprio, auspicano
regole certe, lungimiranti e chiare affinché possano continuare a
lavorare in questo settore dalle interessanti prospettive economiche e dalle
rilevanti implicazioni ambientali ed energetiche.
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