2.12.2016

Efficiencycloud survey: la parola agli operatori dell'efficienza energetica



Con un survey composto da poche domande sottoposto agli oltre 140 partecipanti al primo efficiencycloud-day si è cercato di tastare il polso di un campione rappresentativo della filiera dell’efficienza italiana ed europea.

Alla domanda relativa ai cambiamenti da apportare nel panorama dell’efficienza energetica, il 30% del campione auspica una maggiore chiarezza normativa; il 14% una migliore accessibilità a strumenti di finanziamento, mentre il 16% chiede maggiori occasioni di networking e di condivisione di best practice. 

La vera sorpresa, invece, risiede nella risposta che ha generato il maggior numero di consensi: in circa la metà dei questionari è stato indicato come auspicabile un cambiamento culturale da parte dei beneficiari degli interventi. Questa affermazione indica che nel nostro Paese, nonostante il peso della bolletta energetica su famiglie e imprese sia maggiore rispetto a molte altre nazioni europee, non vi è ancora un’adeguata attenzione rispetto ai temi del risparmio e della sostenibilità. Viene, quindi, da chiedersi se sia più opportuno concentrarsi sulle misure a sostegno dell’efficienza o se la questione debba essere inquadrata da un punto di vista più ampio, che parta dall’educazione e dal coinvolgimento dei consumatori di energia rispetto alle tematiche ambientali volte a superare la mancanza di informazioni o, ancor peggio, la diffidenza al cambiamento.

Vale la pena sottolineare che, per rispondere alla stessa domanda, pochi anni fa quasi l’80% del campione si era concentrato sugli strumenti di finanziamento. 

Spostando il focus della domanda precedente su questioni più concrete, dando così ai partecipanti al sondaggio l’opportunità di proporre iniziative al team di efficiencycloud per il 2016, è emerso che la creazione di un fondo di garanzia per l’efficienza energetica interessa il 30% del campione intervistato. Anche questa risposta conferma la tendenza degli operatori a preferire il gioco di squadra finalizzato allo sviluppo del settore, specie alla luce delle recenti proposte di modifica del meccanismo dei certificati bianchi che vorrebbe introdurre garanzie reali da prestare al GSE per il rilascio dei titoli.

Solo il 14% ha indicato come prioritaria la strategia di lobby, mentre il 30% ha dimostrato interesse per forme di finanziamento comunitarie ai progetti di efficienza. Seppure in altre realtà stiano rapidamente prendendo piede, nessun intervistato ha valutato interessante per il mercato la creazione di gruppi di acquisto di energia per ottenere migliori condizioni di approvvigionamento. Anche questo può aiutarci a comprendere il gap culturale che separa l’Italia da altre nazioni europee. In conclusione, sebbene il nostro Paese sia considerato come uno dei più virtuosi dal punto di vista dell’intensità energetica, rimangono ancora ampi spazi di manovra per migliorare le prestazioni complessive e per far diminuire i costi complessivi della bolletta.

Il testo completo del nostro survey è disponibile all’indirizzo https://drive.google.com/file/d/0B9_SqHqnbJDISVhCVmhObGt0NFE/view?usp=sharing


Il team di efficiencycloud