L’analisi del mercato dei TEE, in
particolare delle contrattazioni OTC, evidenzia un aumento nel numero dei
soggetti titolari di progetti che necessitano di strategie di copertura di
medio e lungo periodo, anche per far fronte agli impegni finanziari assunti
nella realizzazione degli interventi. Aumenta, conseguentemente, la volontà di assicurarsi
un prezzo di cessione certo per i certificati bianchi di futura emissione,
dando la possibilità di inserire nel bilancio previsionale un flusso in entrata
chiaro e garantito. Lo stesso
discorso vale per il c.d. mercato secondario dei progetti, soprattutto su
scheda standard. Da una recente indagine compiuta su un campione di soggetti
obbligati contattati da iCASCO, si evince come sia cresciuto l’interesse in
vendita di progetti da parte di ESCo desiderose di finanziare nuovi progetti.
Sul fronte delle novità
legislative, invece, gennaio 2015 fa segnare un importante cambiamento normativo per i certificati bianchi, almeno dal punto
di vista fiscale. La Legge c.d. “di stabilità” ha, infatti, introdotto il
meccanismo del reverse charge sui mercati energetici. L’interpretazione della
legge non è stata immediatamente chiarita nei confronti delle transazioni sui
certificati bianchi, ma verso la metà del mese, l’Agenzia delle Entrate ha
fatto definitivamente luce sulla questione. E’ stato chiarito che anche i
titoli di efficienza energetica (e i certificati bianchi) sono ricompresi nel
nuovo regime. Pertanto, il reverse charge sarà applicato dagli operatori per
tutte le cessioni nei confronti del GME e vice versa, oltre che per tutte le
negoziazioni concluse over the counter.
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