Frost & Sullivan, una
società globale di consulenza per lo sviluppo economico di impresa con più di
40 anni di esperienza sul mercato, ha recentemente delineato le 50 tecnologie
che nei prossimi 5 anni potrebbero generare un potenziale mercato complessivo
di 2,8 trilioni di dollari, come riportato da un articolo del Sole24ore.
Lo studio relativo a queste
previsioni si basa sul programma TechVision, che annualmente si propone
di selezionare, dopo un’accurata raccolta di dati ed informazioni da parte dei
propri analisti, la top 50 delle tecnologie che maggiormente favoriscono
l’innovazione a livello mondiale, stimolando la crescita globale. Tali
tecnologie sono poi raccolte in 9 cluster, rappresentanti le maggiori aree
sulle quali si concentrano gli investimenti in R&S a livello mondiale.
I settori che hanno attirato la
nostra attenzione sono due: sustainable energy e clean
& green environment. All’interno della prima macro-area troviamo le
tecnologie legate alla fratturazione idraulica (fracking), all’eolico, al gas
naturale liquido, alle pompe di calore e alle batterie a base di litio. Per
quanto riguarda, invece, la seconda categoria, a raccogliere un maggior
interesse in termini di investimenti sono l’upcycling dei rifiuti
solidi, la desalinizzazione, la filtrazione di acqua ed aria e lo smart
metering.
Il valore generato
complessivamente dalle 50 tecnologie sarà dato proprio dalla convergenza tra
diversi cluster, tutti virtualmente interconnessi, in grado di generare nuovi
mercati. Per gli esperti di Frost &
Sullivan, quindi, coloro che affronteranno queste sfide nel breve periodo, in
futuro potranno beneficiare di vantaggi enormi legati alla nascita di nuovi mercati
altamente redditizi.