6.17.2016

Efficienza, industria italiana medaglia d’argento per gli investimenti




Da quanto emerso in fase di presentazione dell' Energy Efficiency Report, a fronte di una spesa di 5,63 miliardi di euro investiti nel corso del 2015 dagli operatori nell'ambito dell'efficienza energetica, l'industria italiana occupa il secondo posto con 1,8 miliardi di euro (32% del totale), alle spalle del comparto residenziale che conta investimenti per 3 miliardi di euro (53%). Medaglia di bronzo per terziario ed uffici, settore che comprende anche la Pubblica Amministrazione. In dettaglio, se si analizza il valore complessivo della spesa nei sette settori campione considerati come altamente energivori, pari a 1,3 miliardi di euro, oltre il 50% degli investimenti realizzati previene dal settore metallurgico


Da segnalare l'interessante evoluzione nel residenziale: restringendo il campo a Gdo e hotel, l'ammontare complessivo delle risorse finanziarie impiegate si riduce a 130 milioni di euro e, escludendo gli interventi di efficientamento dei sistemi di illuminazione, che coprono il 50% del totale disponibile, è interessante notare che la Gdo ha destinato ben 12,6 milioni di euro a progetti di efficientamento legati ai sistemi di refrigerazione, indirizzati soprattutto allo stesso settore. 

Per quanto riguarda la tipologia di investimento, il capofila resta l'industria metallurgica, settore in cui il 90% del totale delle risorse realizzate (316,9 milioni di euro) vede direttamente l'operatore industriale intervenire sui propri processi core, seguita dal cartario (94% su investimenti pari a 170,8 milioni di euro), dai produttori di materiale per l'edilizia (90% su 143 milioni di euro), dal settore del vetro e della ceramica (90% su 130 milioni di euro), dalla meccanica (60% su 107,7 milioni di euro), dal settore chimico (70% su 97,9 milioni di euro) ed, infine, dall'alimentare con il 53% degli interventi self made (73,9 milioni di euro).


Molto più basso il volume d'affari relativo agli interventi sulla linea di produzione dell'industria alimentare da parte delle Energy Service Company, trattandosi di un c.d. "fattore critico di successo" che, in quanto tale, rientra nelle ragioni per cui gli industriali preferiscono rivolgersi ad un fornitore di tecnologia - sfruttando il know-how del proprio ufficio tecnico - e realizzare "in casa" il proprio intervento di efficientamento.


La conoscenza delle specificità tecniche rappresenta uno degli elementi essenziali per l'industriale: infatti, se quest'ultimo dovesse continuare a percepire la ESCo come "esterna" rispetto al proprio settore e i risparmi energetici come non essenziali e se le competenze non dovessero evidenziare un forte vantaggio competitivo, gli operatori continueranno a seguire questa linea. Migliore, invece, la percentuale di investimenti relativi alle attività non core, che arrivano al 40% per un valore pari a 155,9 milioni di euro, che favoriscono le ESCo.
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5.20.2016

Italia ed efficienza energetica: un'accoppiata vincente


In base alle ultime stime l’Italia gode di un buon posizionamento nel campo dell’efficienza energetica: il decreto legislativo n. 102/2014 - di recepimento della direttiva 2012/27/UE sull'efficienza energetica – ed il PAEE hanno, infatti, stimolato la diffusione dell’efficienza, rafforzando misure già esistenti e introducendo nuovi strumenti volti alla promozione del miglioramento negli usi energetici sul territorio nazionale. 

Seppur molti degli investimenti in questo settore consentano di trarre indubbi benefici, è difficile persuadere gli imprenditori a cambiare il proprio processo produttivo collaudato a favore di investimenti a lungo termine contando sugli strumenti messi a disposizione a livello normativo (es. diagnosi energetiche, sistemi di gestione dell’energia…) e dal mercato (es. IPMVP, il protocollo internazionale di misura e verifica dei risultati). Tra le ragioni economiche che spingono a farlo occupano un posto di rilievo l’entità dei risparmi che ne conseguiranno – in termini di consumi energetici - e le tempistiche di ritorno economico dell’investimento. 

Le risorse finanziarie che generano il payback sull'investimento iniziale sono costituite dai flussi di cassa derivanti dai risparmi conseguiti in termini di riduzione della spesa per l’acquisto delle fonti energetiche ed eventuali meccanismi di incentivazione (ad esempio i Titoli di Efficienza Energetica, il cui meccanismo verrà sottoposto ad una serie di aggiornamenti normativi).

Definiti (post diagnosi) gli interventi attuabili, poter contare su una previsione dettagliata dei risparmi energetici conseguibili in seguito all'intervento e avere chiaro il risparmio economico atteso sono due degli elementi fondamentali  del processo decisionale, pur trattandosi di dati caratterizzati da una forte componente aleatoria in quanto soggetti ad una serie di rischi. 

Nel corso dell'ultimo decennio sono stati investiti più di 100 miliardi di euro in rinnovabili ed efficienza energetica; le necessità finanziarie degli operatori sono state colmate dando vita a best practice e modalità di finanziamento pubbliche e private. Non siamo di fronte ad un problema di liquidità: c’è chi ha fatto dell’efficienza energetica il proprio core business, superando i motivi etici e sociali che spingono ad investire in questo campo, ma continuano ad esserci limiti informativi ed economico-culturali che non permettono al settore in questione di decollare. 

Permangono le barriere in entrata per l’accesso al credito da parte del sistema bancario, sistemi incentivanti talvolta poco efficienti, politiche nazionali poco sfidanti e difficoltà legate alla promozione di interventi di efficienza ambiziosi e di qualità, i quali potrebbero dare un contributo strategico alla filiera, stimolandola e dotandola di maggiore appeal.

Tra gli aspetti positivi, invece, spicca l’emanazione dei decreti attesi entro l’anno, relativi alla riqualificazione energetica degli immobili della PA, l’aggiornamento delle Linee Guida sui Titoli di Efficienza Energetica – che fisserà i nuovi obiettivi quantitativi nazionali di risparmio energetico - ed il decreto attuativo relativo all'istituzione del Fondo Nazionale per l’Efficienza Energetica, istituito presso il MISE dal decreto n. 102/2014.

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Il team di efficiencycloud

4.26.2016

Gare gas ed obblighi efficienza, aspetti ancora da chiarire





La normativa che disciplina i criteri per l'affidamento in concessione del servizio di distribuzione del gas a livello nazionale, di cui al decreto ministeriale n. 226/2011, presenta una serie di aspetti ancora da chiarire. In particolare, tra i criteri di aggiudicazione delle gare troviamo un elenco di condizioni, tra cui spicca quella prevista all'interno dell'art. 13, comma 1, lettera e. La norma in questione crea un obbligo in capo al distributore aggiudicante dell'Atem - Ambito Territoriale Minimo- vincolando quest'ultimo alla realizzazione di investimenti nel campo dell'efficienza energetica al fine di conseguire 5 dei 28 punti massimi previsti dal suddetto decreto e necessari al soddisfacimento delle condizioni economiche dello stesso.


I distributori, già sottoposti al raggiungimento degli obiettivi nazionali annuali previsti dal decreto ministeriale del 12 dicembre 2012 c.d. Certificati Bianchi, saranno dunque tenuti al rispetto degli impegni assunti in sede di gara promuovendo interventi di efficientamento volti alla riduzione dei consumi di energia all'interno dell'Atem gestito e, condizione imprescindibile, che generino TEE.


La cogenza legata alla realizzazione di interventi di efficienza sul territorio degli enti locali concedenti presenta, in realtà, una deroga: il gestore subentrante, infatti, può ottemperare agli impegni in termini di TEE addizionali anche acquistandoli, fatta salva la provenienza dei titoli che dovranno derivare da progetti di riduzione dei consumi all'interno dell'ambito. Ad oggi non sono state ancora definite le procedure operative che chiariscano le modalità con le quali i distributori potranno adempiere all'obbligo e, soprattutto, seppur la normativa preveda sanzioni nel caso di mancato raggiungimento del numero di TEE addizionali da parte del distributore - oltre ad una penale - non è chiaro se questi due provvedimenti amministrativi estinguano o meno l'obbligo. 


L'approvazione in via definitiva del decreto Milleproroghe 2016 ha avuto un impatto anche sulle gare gas, i cui bandi partiranno a luglio. Pertanto, risulta cruciale poter disporre in primis di chiarimenti da parte del legislatore affinché la normativa non si presti a più interpretazioni ed essere in grado di individuare sul territorio nazionale gli interventi presentabili in sede di gara. Mappare i progetti di efficienza nazionali ad oggi attivi, conoscere gli operatori ed identificare eventuali partner all’interno degli ambiti d’interesse è uno degli obiettivi della piattaforma web.efficiencycloud.it, che consente ai partecipanti alle gare d’ambito di usufruire di una valutazione economica concreta in sede di predisposizione della propria offerta economica.     


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Il team di efficiencycloud


3.18.2016

Eu-Merci, sulla necessità di diffondere buone pratiche di efficienza


E' stato lanciato nelle scorse settimane il progetto EU-MERCI finanziato con i fondi comunitari destinati al programma Horizon 2020, con l'ambizione di creare un ampio ed esaustivo database di buone pratiche riferite a interventi realizzati in diversi Paesi europei nel settore industriale. Lo scopo della ricerca è quello di fornire informazioni e diffondere la cultura dell'efficienza energetica fra i possibili beneficiari, ispirando così comportamenti virtuosi e processi emulativi, comparando le esperienze raccolte in tutta Europa. Inoltre, il database potrà fornire utili indicazioni ai policy maker impegnati a delineare percorsi legislativi di promozione e sostegno all'uso razionale delle risorse energetiche. EU-MERCI è un progetto ambizioso ed innovativo che fa ben sperare per il futuro del settore in vista del raggiungimento degli obiettivi al 2020. La mission dell'iniziativa tocca temi di attualità strategici per il futuro degli operatori.


Come accennato in un post precedente, recentemente alcuni operatori italiani del settore hanno risposto ad un survey fornendo alcune indicazioni che sembrano aver ispirato il concept del progetto EU-MERCI. In primo luogo, l'ambito di interesse si focalizza all'interno del panorama industriale, a scapito del terziario e del residenziale, da cui si deduce che l'efficientamento è incentrato su attività a più alto indice energetico. In secondo luogo, rispetto ai cambiamenti che si vorrebbero introdurre nel settore, la metà degli intervistati ha evidenziato la necessità di un cambiamento culturale fra i beneficiari degli interventi.

Sappiamo, infatti, che non basta introdurre obblighi per la realizzazione di diagnosi energetiche fra i soggetti energivori per avere la certezza che a seguano interventi concreti. E' anche necessario infondere fiducia, know how e supporto ai decision maker aziendali e agli energy manager proprio attraverso l'esperienza condivisa da altri soggetti europei con analoghe caratteristiche merceologiche. Del resto il panorama dell'efficienza energetica è in continua evoluzione da molti punti i vista (tecnologico, finanziario, normativo) ed è influenzato anche da driver esterni (prezzo dei vettori energetici in primis) con una complessità crescente.

La condivisione di best practice, inoltre, rientra tra gli obiettivi della piattaforma web.efficiencycloud, che di recente ha aggiornato il relativo portale prevedendo un'apposita sezione dedicata allo scambio e alla diffusione di soluzioni innovative da mettere a disposizione di tutti gli utenti della community.

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Il team di efficiencycloud

2.25.2016

DECRETO 22 DICEMBRE 2015 | UN COMMENTO LEGALE




Il decreto ministeriale del 22 dicembre 2015 prevede (non troppo chiaramente) che "per gli interventi realizzati negli ambiti di applicazione delle schede tecniche citate, è fatto comunque salvo l'accesso anche in futuro al meccanismo dei certificati bianchi attraverso il differente metodo di valutazione dei risparmi denominato «a consuntivo», tutelando, pertanto, gli investimenti eventualmente già pianificati" (cfr. ultimo "considerato"). 

Pare, quindi, che la revoca delle schede non possa in nessun caso avere effetto retroattivo sui progetti già approvati, i quali dovrebbero continuare a ricevere i titoli fino alla scadenza del quinquennio (salvo poi poter essere ripresentati - in futuro e in assenza della sopravvenienza di nuove schede tecniche - con metodi di valutazione a consuntivo). Del pari, le nuove schede tecniche – tuttora in corso di redazione – dovrebbero potersi applicare solo a progetti presentati dopo la loro entrata in vigore. 

Indicazioni maggiormente dettagliate circa il regime di efficacia temporale delle schede tecniche potrebbero, in ogni caso, essere fornite in occasione dell’emanazione del Decreto interministeriale di aggiornamento delle “Linee guida per la preparazione, esecuzione e valutazione dei progetti e per la definizione dei criteri e delle modalità per il rilascio dei certificati bianchi”, che il Ministero dello sviluppo economico e il Ministero dell’ambiente sono stati recentemente intimati a emanare dal Tar Lazio, sez. III, con la sentenza 18 febbraio 2016, n. 2169, entro il termine di 120 giorni dalla comunicazione amministrativa o dalla notifica ad istanza di parte della decisione medesima.

Per il commento completo clicca qui o scrivi a info@icasco.it

2.12.2016

Efficiencycloud survey: la parola agli operatori dell'efficienza energetica



Con un survey composto da poche domande sottoposto agli oltre 140 partecipanti al primo efficiencycloud-day si è cercato di tastare il polso di un campione rappresentativo della filiera dell’efficienza italiana ed europea.

Alla domanda relativa ai cambiamenti da apportare nel panorama dell’efficienza energetica, il 30% del campione auspica una maggiore chiarezza normativa; il 14% una migliore accessibilità a strumenti di finanziamento, mentre il 16% chiede maggiori occasioni di networking e di condivisione di best practice. 

La vera sorpresa, invece, risiede nella risposta che ha generato il maggior numero di consensi: in circa la metà dei questionari è stato indicato come auspicabile un cambiamento culturale da parte dei beneficiari degli interventi. Questa affermazione indica che nel nostro Paese, nonostante il peso della bolletta energetica su famiglie e imprese sia maggiore rispetto a molte altre nazioni europee, non vi è ancora un’adeguata attenzione rispetto ai temi del risparmio e della sostenibilità. Viene, quindi, da chiedersi se sia più opportuno concentrarsi sulle misure a sostegno dell’efficienza o se la questione debba essere inquadrata da un punto di vista più ampio, che parta dall’educazione e dal coinvolgimento dei consumatori di energia rispetto alle tematiche ambientali volte a superare la mancanza di informazioni o, ancor peggio, la diffidenza al cambiamento.

Vale la pena sottolineare che, per rispondere alla stessa domanda, pochi anni fa quasi l’80% del campione si era concentrato sugli strumenti di finanziamento. 

Spostando il focus della domanda precedente su questioni più concrete, dando così ai partecipanti al sondaggio l’opportunità di proporre iniziative al team di efficiencycloud per il 2016, è emerso che la creazione di un fondo di garanzia per l’efficienza energetica interessa il 30% del campione intervistato. Anche questa risposta conferma la tendenza degli operatori a preferire il gioco di squadra finalizzato allo sviluppo del settore, specie alla luce delle recenti proposte di modifica del meccanismo dei certificati bianchi che vorrebbe introdurre garanzie reali da prestare al GSE per il rilascio dei titoli.

Solo il 14% ha indicato come prioritaria la strategia di lobby, mentre il 30% ha dimostrato interesse per forme di finanziamento comunitarie ai progetti di efficienza. Seppure in altre realtà stiano rapidamente prendendo piede, nessun intervistato ha valutato interessante per il mercato la creazione di gruppi di acquisto di energia per ottenere migliori condizioni di approvvigionamento. Anche questo può aiutarci a comprendere il gap culturale che separa l’Italia da altre nazioni europee. In conclusione, sebbene il nostro Paese sia considerato come uno dei più virtuosi dal punto di vista dell’intensità energetica, rimangono ancora ampi spazi di manovra per migliorare le prestazioni complessive e per far diminuire i costi complessivi della bolletta.

Il testo completo del nostro survey è disponibile all’indirizzo https://drive.google.com/file/d/0B9_SqHqnbJDISVhCVmhObGt0NFE/view?usp=sharing


Il team di efficiencycloud 

2.08.2016

Presentazioni dell'efficiencycloud-day 2016



Ti sei perso il primo think thank della business community dell'efficienza energetica e vuoi scoprire contenuti della mattinata e dei side event

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Il team di efficiencycloud

2.03.2016

Efficienza nell'illuminazione: una grande opportunità per il risparmio eneregetico




Confermato anche al World Economic Forum 2016 che l’efficienza nell'illuminazione rappresenta un’interessante opportunità di risparmio energetico!

I partecipanti alla community efficiencycloud sono tra i principali player del settore del lighting sia indoor che outdoor.

Particolare attenzione e interesse suscita il tema dell’illuminazione pubblica che, oltre a portare benefici alla lotta al cambiamento climatico riducendo i consumi, comporta anche risparmio in bolletta per la PA e soprattutto – nel caso di utilizzo di tecnologie intelligenti associate a quella LED – la possibilità di creare la nuova rete di trasmissione dati, ad esempio grazie alla tecnologia a 169 MHz, come nel caso del c.d. SLIN 169 brevettato da Menowatt Ge ( http://www.menowattge.it/component/content/article.html?id=103:slin-169 ).

2.01.2016

Il primo think tank sull’efficienza energetica di efficiencycloud si conclude con successo




Il primo evento della business community dell’efficienza energetica si è rivelato un think tank ricco di idee. Il file rouge di tutta la giornata, che ha coinvolto 140 operatori del settore, va ricercato nella trasformazione digitale per le aziende italiane e nell’analisi del modello di social business proposto da efficiencycloud. 

Sono molto contento del risultato del primo efficiencycloud-day, il cui successo è andato ben oltre quanto avevamo immaginato. La formula scelta è piaciuta e ha coinvolto tutti: una giornata di incontri, idee e spunti per iniziative future, con la partecipazione di tutti e occasioni di confronto reale” – commenta Pietro Valaguzza, AD di iCASCO SpA, società gestore del portale.

Il file rouge di tutta la giornata, trascorsa all’insegna del motto “inventa, sbaglia, innova”, va ricercato nella trasformazione digitale per le aziende italiane e nell’analisi del modello di social business proposto da efficiencycloud. In un mondo in cui la differenza tra online e offline ha cessato di esistere, essendo i nostri cellulari e computer parte integrante della nostra giornata lavorativa e personale, i vantaggi della partecipazione ad una community business-oriented sono molteplici ed efficiencycloud li propone in un settore – quello dell’efficienza energetica – ricco di innovazione: grazie all’applicativo, infatti, è possibile avere accesso alle informazioni in un unico posto, ottenere risposte a necessità che non si sapeva di conoscere, condividere un tool di marketing e vendite potente che ha un effetto moltiplicatore rispetto agli investimenti individuali e, soprattutto, costruire un network di relazioni privilegiato e qualificato.

Per il comunicato completo clicca qui

Le seguenti testate hanno parlato di noi:










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Il team di efficiencycloud

1.29.2016

Il primo think tank sull’efficienza energetica di efficiencycloud si conclude con successo


L'efficiencycloud-day ha coinvolto oltre 140 operatori del settore con profili ed interessi eterogenei, ma complementari. “Sono molto contento del risultato del primo efficiencycloud-day, il cui successo è andato ben oltre quanto avevamo immaginato. La formula scelta è piaciuta e ha coinvolto tutti: una giornata di incontri, idee e spunti per iniziative future, con la partecipazione di tutti e occasioni di confronto reale” – commenta Pietro Valaguzza, AD di iCASCO SpA, società gestore del portale.

Il file rouge di tutta la giornata, trascorsa all’insegna del motto “inventa, sbaglia, innova”, va ricercato nella trasformazione digitale per le aziende italiane e nell’analisi del modello di social business proposto da efficiencycloud: grazie all’applicativo, infatti, è possibile avere accesso alle informazioni in un unico posto, ottenere risposte a necessità che non si sapeva di conoscere, condividere un tool di marketing e vendite potente che ha un effetto moltiplicatore rispetto agli investimenti individuali e, soprattutto, costruire un network di relazioni privilegiato e qualificato.

La mattinata, riservata ai partecipanti alla piattaforma, ha rafforzato le partnership già create grazie al portale e ha coinvolto tutti gli operatori nelle nuove scelte strategiche di sviluppo del network. A scandirla sono stati i client case di CGT, Comat, Didelme Sistemi, E.S.A Holding, Ecosteer Limited, Filippetti, MEC System, OM.E.G, Rina Services, Studio Legale SV e Susi Partners AG, che si sono avvicendati per presentare casi di successo e condividere progetti per il futuro.

Nel pomeriggio, i side-event su smart metering, audit energeticisul prodotto assicurativo per l’efficienza energetica, Energy Efficiency Protect, hanno catalizzato anche l’interesse di coloro che non partecipano al portale in un’iniziativa allargata che servisse come ulteriore momento di confronto. 

Durante la giornata sono stati assegnati gli efficiencycloud-awards nelle seguenti categorie:

  • Smart E.S.Co: Soci del Sole; 
  • Smart Technology: Bosch e Greentronics
  • Smart Utility: Società Gas Rimini; 
  • Smart Industry: Acciaieria Arvedi; 
  • Smart Finance: Susi Partners AG;
  • Smart Service:  Gianni, Origoni, Grippo, Cappelli & Partners.

Per maggiori informazioni relative alla community contatta il nostro team!